Home » Goditi il sole » Quanto tempo bisogna stare al sole per abbronzarsi?

Team sun

Quanto tempo bisogna stare al sole per abbronzarsi?

Tan Erika trainer
Tan Erika trainer

Una bella giornata di sole fa bene all’organismo e fa senza dubbio benissimo anche all’umore. Quando il cielo è limpido e l’aria si scalda siete subito più felici, non è così? L’arrivo della bella stagione fa volare la mente verso atmosfere di vacanza e ci fa immaginare già avvolte da quel meraviglioso colorito dorato tipico dell’estate.

 

Tutti sogniamo raggiungere una tintarella intensa, omogenea e duratura, ma quanto sole prendere al giorno per abbronzarsi in modo perfetto e senza correre inutili rischi?

 

Per mostrare un colore che duri a lungo e che non metta in pericolo la vostra pelle

è bene capire quando prendere il sole, per quanto tempo esporvi e quale protezione è meglio utilizzare.

 

L’obiettivo dovrebbe sempre essere quello di un’abbronzatura senza eccessi, ottenuta con pazienza e tenendo alla larga eritemi e scottature, nemiche della salute della pelle e della tintarella stessa!

Quante ore di sole per abbronzarsi in modo sano e intenso?

È davvero necessario sdraiarvi al sole per lunghe ore come piccole lucertole, per ottenere un’abbronzatura perfetta? In realtà no: per far sì che la pelle si abbronzi non è necessario esporsi al sole per ore infinite, perché la cute inizia a produrre melanina non appena viene baciata dai raggi solari.

 

La capacità di ognuno di abbronzarsi, nonché le tempistiche con cui ciò avviene, sono però determinate geneticamente, così come la naturale resistenza della pelle all’azione dei raggi UV. Sono questi gli elementi da tenere in considerazione per calcolare il tempo necessario per abbronzarvi, insieme anche all’intensità delle radiazioni e all’orario della giornata in cui vi esponete.

 

Quali regole seguire per abbronzarvi in fretta e senza pericoli?

Gradualità al primo posto

Se c’è una regola basilare per abbronzarsi uniformemente e senza stress per la pelle è quella di esporsi gradualmente. La pelle ha infatti bisogno di abituarsi al sole con calma, senza ritrovarsi improvvisamente immersa in poco salutari bagni di sole che durano ore.

Nei primi giorni di esposizione la pelle è più sensibile all’effetto dei raggi UV e le saranno sufficienti pochi minuti per iniziare a prendere il primo colore. Anche mezz’ora di esposizione può iniziare a stimolare efficacemente l’abbronzatura, senza far correre grandi pericoli alla pelle, come scottature o insolazioni. È possibile poi allungare progressivamente i tuffi nei raggi solari, fino a raggiungere le 2 o 3 ore di esposizione, preferibilmente non continuative.

Nei primi momenti, ma anche quando la pelle inizia a diventare piacevolmente dorata, è comunque sempre bene ricordarsi di prendere il sole in modo responsabile, alternando fasi di esposizione e fasi di riposo all’ombra.

 

Quanto sole prendere per abbronzarsi dipende poi anche dalla predisposizione innata della vostra cute. Se avete una carnagione già olivastra o bruna, saranno sufficienti anche 5 giorni di sole continuativi per raggiungere una tinta invidiabile. Se invece la vostra pelle è dotata di una minore quantità di melanina, potrebbero essere necessari anche una decina di giorni di esposizione costante (sempre in tutta sicurezza) per regalarvi il colorito che desiderate.

In ogni caso, rispettate sempre le esigenze e i tempi della vostra pelle, perché forzare la mano porterebbe solamente a conquistare scottature, disidratazione e facili spellatur, che vi farebbero dire subito addio alla tintarella!

Scegliete il giusto orario

Esistono orari più o meno corretti per esporsi al sole e abbronzarsi senza rischi. Stare al sole nelle ore centrali della giornata porta senza dubbio la pelle a produrre più melanina e più in fretta, colorandosi e mostrando il tanto agognato “segno del costume” anche con brevissime sessioni di luce. Ma il pericolo è alto: dalle 12 alle 15 infatti è decisamente sconsigliato sostare sotto l’irradiazione diretta del sole, poiché la percentuale di radiazioni solari è al massimo e sale esponenzialmente anche il rischio di scottature, colpi di sole e danni cutanei di seria importanza.

 

Quali sono gli orari migliori per prendere il sole e abbronzarvi in modo sano? Un’ottima idea è quella di approfittare del sole mattutino fino alle 11 circa e tornare a esporvi nel pomeriggio dopo le 15/16 e fino al tramonto, sempre e comunque indossando una lozione solare adatta alla vostra pelle. In questo modo basteranno poche ore al giorno per vedere la pelle diventare dorata, senza arrossamenti o irritazioni.

Solo l’abbronzatura ottenuta senza stress per la cute sarà un’abbronzatura davvero uniforme e durevole!

L’intensità delle radiazioni solari

L’intensità dei raggi solari rappresenta il livello di radiazioni ultraviolette che raggiungono la superficie terrestre. È espressa dall’indice UV ed è influenzata da numerose variabili, come ad esempio la latitudine alla quale ci si trova, la stagione, il momento della giornata, l’altitudine sul livello del mare, ma anche l’inquinamento e il grado di umidità.

A un indice più alto corrisponde un maggiore rischio per la pelle e un minore tempo a disposizione perché l’azione dei raggi UV provochi fastidio alla cute. L’intensità è massima in estate, ma raggiunge picchi elevati anche in alta montagna e cambia parecchio se ci si trova sulle spiagge europee o ai tropici, nei diversi momenti dell’anno. Ad esempio, in Italia l’insolazione massima si verifica a luglio tra le 11 e le 15, mentre nelle zone tropicali l’intensità resta alta nelle ore centrali in ogni stagione dell’anno. Sulle vette invece, al contrario di quanto si possa pensare, le radiazioni sono molto più intense che a basse quote.

Insomma, abbronzarsi in tempi record non sempre significa abbronzarsi in modo sano e duraturo. Per un colorito davvero da urlo, la strategia migliore è sempre quella di rispettare i tempi fisiologici della vostra pelle!